Le immagini della regione di Valencia devastata e sott’acqua – mentre scrivo i morti sono 64 ma il bilancio purtroppo è destinato a salire – sono terribili. Ho postato alcune foto e alcuni video drammatici sul mio profilo X ricevendo molti commenti poco empatici e parecchio sarcastici. “Non hanno pulito i tombini? “, uno dei più diffusi. Scritto da chi pensa di combattere il cambiamento climatico appoggiando le scelte ideologiche fatte negli ultimi anni dalla Commissione Ue. Il problema è che tutto diventa tifo, tutto diventa propaganda – da una parte e dall’altra delle due barricate – tutto diventa “buoni contro cattivi”, “green contro no green”. Era già successo con l’alluvione in Emilia, con la caciara politica e social che andava avanti, bava alla bocca, mentre la gente stava ancora con l’acqua alla gola, in mezzo al fango e con la casa, il negozio o l’azienda distrutta. Succederà ancora. Il punto è un altro. Il punto è che non riusciamo mai a prenderci una pausa dalla polemica. Il punto è che un commento, come quelli vergati dal “team Timmermans”, non esclude l’altro, come quelli vergati dal “team ha stato Bonaccini”.  Il punto è che un estremo ha bisogno dell’altro per farsi notare ma così soffoca qualsiasi confronto sulle soluzioni a drammi che si ripetono. Portando via con la piena del tifo da divano anche quel momento di umano dolore per chi un divano, una casa, una macchina, un’azienda, un parente, una vita, non ce l’ha più.

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