Nei giorni scorsi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alla Commissione Esteri del Senato, ha ammesso che l’arrivo di un’iniziativa privata nell’aerospazio, quella appunto di Elon Musk, ha messo in crisi il sistema dell’industria in materia. “Oggi c’è solo Starlink sui satelliti in bassa quota per la comunicazione. Per raggiungere il livello di Starlink serve una capacità di lanciarli che oggi nessuno ha e nessuno ha ai costi di Starlink. Nessun altro è in grado di far tornare un lanciatore così. Abbiamo quindi un privato, Elon Musk, che ha un monopolio sostanziale. Ti puoi permettere di non parlare con quel privato? Puoi mettere in campo un sistema tuo, e l’Europa ci sta pensando, ma arriverà tra 10-15 anni”, ha detto Crosetto.
Ho ripensato alle parole di Crosetto quando sul sito della BBC ho letto un articolo dello “science correspondent” (sì, alla BBC hanno un corrispondente “spaziale” nel senso un giornalista che si occupa di Spazio), Jonathan Amos. Il titolo ha subito catturato la mia attenzione: “Qualcuno ha spostato il satellite più antico del Regno Unito, e nessuno sa chi o perché”. Il satellite cui si riferisce Amos è stato lanciato nel 1969, solo pochi mesi dopo che gli umani avevano messo piede per la prima volta sulla Luna. Si chiama Skynet-1A ed era stato posizionato molto al di sopra della costa orientale dell’Africa per trasmettere le comunicazioni per le forze britanniche. Quando la navicella spaziale ha smesso di funzionare qualche anno dopo, ci si sarebbe potuto aspettare che la gravità la trascinasse ancora più a est, sopra l’Oceano Indiano. Ma oggi Skynet-1A è a mezzo pianeta di distanza, in una posizione a 22.369 miglia (36.000 km) sopra le Americhe.
In base alla meccanica orbitale, spiega Amos nel suo articolo, è improbabile che una navicella da mezza tonnellata si sia semplicemente spostata nella sua posizione attuale. Quasi certamente, gli è stato ordinato di accendere i suoi propulsori a metà degli anni ‘70 per portarla verso ovest. Chi lo ha fatto? Con quale autorità? E, soprattutto, perché?
Stiamo parlando di spazzatura spaziale abbandonata cinquant’ anni fa, eppure le risposte ci dovrebbero ancora interessare. Il consulente spaziale Stuart Eves, sentito da Amos, spiega infatti che il vecchio satellite ora si trova in un “pozzo” gravitazionale a 105 gradi di longitudine ovest, che vaga avanti e indietro come una biglia sul fondo di una ciotola. E sfortunatamente questo lo porta regolarmente vicino ad altri satelliti. Il rischio è che possa urtare qualcosa, “e poiché è il ‘nostro’ satellite ne siamo ancora responsabili”, spiega Eves. Che ha esaminato tutti i vecchi cataloghi satellitari, gli archivi nazionali e ha parlato con esperti satellitari in tutto il mondo, ma non riesce a trovare indizi sul comportamento di fine vita del più vecchio veicolo spaziale britannico. In realtà, Skynet-1 era più americano che britannico. Venne prodotto negli Stati Uniti dall’ormai defunta società aerospaziale Philco Ford e lanciato nello spazio da un razzo Delta dell’aeronautica militare statunitense. Ha comunque rivoluzionato la capacità di telecomunicazioni del Regno Unito, consentendo a Londra di comunicare in modo sicuro con le forze britanniche fino a Singapore.
Il comando di spostare Skynet-1A potrebbe essere arrivato dall’aeronautica militare Usa? I registri ufficiali, sebbene incompleti, dello stato di Skynet-1A suggeriscono che il comando finale fu lasciato nelle mani degli americani quando Oakhanger perse di vista il satellite nel giugno 1977. Ma indipendentemente da come Skynet-1A sia stato poi spostato nella sua posizione attuale, alla fine è stato lasciato morire in un posto scomodo quando in realtà avrebbe dovuto essere messo in un “cimitero orbitale”. Ovvero in una zona, in un corridoio, dello spazio dove i vecchi detriti non corrono alcun rischio di imbattersi in satelliti per telecomunicazioni attivi.
Il Ministero della Difesa ha affermato che Skynet-1A è costantemente monitorato dal National Space Operations Centre del Regno Unito. Altri operatori satellitari vengono informati se è probabile che si verifichi una congiunzione particolarmente ravvicinata, nel caso in cui debbano intraprendere azioni evasive. Alla fine, però, il governo britannico potrebbe dover pensare di spostare il vecchio satellite in un luogo più sicuro. Come? Sviluppando nuove tecnologie per recuperare la spazzatura lasciata nello spazio. L’Agenzia Spaziale del Regno Unito sta già finanziando gli sforzi per farlo a quote più basse, e americani e cinesi hanno dimostrato che è possibile catturare hardware obsoleto anche nel tipo di orbita alta occupata da Skynet-1A.
